L’altro volto della crisi della ristorazione
Il settore della ristorazione è stato il più colpito dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19. Ma davanti ai vari divieti e dinanzi all’obbligo di chiudere bar e ristoranti alle 18 (misura imposta nell’ultimo Dpcm per rallentare la corsa del coronavirus) c’è chi si è rimboccato le maniche per aiutare le persone in difficoltà.
La realtà di “Mario Pizzamaker”
Oggi in quel di Portici, una piccola pizzeria di quartiere a carattere familiare, toccata profondamente dall’inflazione ecomomica, ha deciso di donare ben 200 pizze ai meno abbienti della zona. Con l’aiuto del Parroco e dei ragazzi del Santuario San Pasquale Baylon a Portici, in maniera assolutamente anonima, Mario Fortunato e Teresa Viola, proprietari della pizzeria “Mario Pizzamaker”, hanno recapitato le pizze ai loro concittadini più sfortunati. La loro filosofia è stata quella di essere totalmente lontani dai clichè di chi fa beneficenza per puro scopo pubblicitario o per accaparrarsi consensi. I giovani imprenditori infatti, hanno preferito chiudere al pubblico e organizzare l’iniziativa benefica lontano dai riflettori con soltanto l’aiuto di Padre Luigi e Padre Mario che gli hanno segnalato le famiglie più disagiate.
“Sappiamo cosa vuol dire non avere nulla e sappiamo che la crisi ha toccato i più deboli. Il nostro pensiero va a questi ultimi e ci tenevamo ad alleggerire, almeno per un giorno, la serata ai nostri concittadini più bisognosi”. Sono state queste le uniche parole, di comune accordo, di Mario e Teresa.

Animi solidali
Dopo l’onda d’urto della pandemia, traendo ispirazione dalla crisi, hanno preferito rimboccarsi le maniche con il loro animo solidale al di fuori dei soliti schemi. E se è vero quello che diceva Einstein: “Chi supera la crisi supera se stesso” Mario Fortunato, Teresa Viola e l’intero Staff della Pizzeria “Mario Pizzamaker” hanno già superato se stessi con azioni nobili.
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